Q. PROGRAM
“Qalatalchiron Program”
Il “Qalatalchiron Program” è il risultato di tanta osservazione, studio e
passione per il CANE.
È un insieme di manualità, posizioni e attività a cui sottoponiamo i
nostri cuccioli, sia tutti insieme che individualmente, sin dal primo
giorno di vita.
Per comprendere a fondo il nostro piano di lavoro bisogna conoscere
brevemente alcuni concetti chiave.
Tutti coloro che hanno avuto la fortuna di occuparsi, osservare, vivere
una cucciolata, sanno benissimo che i piccoli da appena nati sino al
momento dello svezzamento subiscono profondi cambiamenti sia fisici
che mentali.
Ai più attenti saranno anche saltati agli occhi i precisi momenti in cui
avvengono tali cambiamenti, che sono sommariamente uguali per tutti,
se si considerano fisiologiche le dovute differenze tra cuccioli della
stessa nidiata, di razze diverse... e perché no... di diversi proprietari...
Quindi possiamo dire che lo sviluppo mentale cammina pari passo con
quello fisico seguendo precisi momenti.
Tali periodi possiamo riassumerli in:
· periodo prenatale;
· periodo natale;
· periodo di transizione;
· periodo di socializzazione.
1 - Periodo prenatale;
Sì... avete capito bene... prenatale.
Svariati studi hanno dimostrato che i feti di molteplici specie (umana
inclusa) sono sensibili a stimolazioni tattili, acustiche e alimentari
esterne.
Toccando il fianco della femmina gravida, all'altezza dei corni uterini, i
feti per pochi secondi si muovono, questa risposta diminuisce man
mano che si avanza con la gravidanza e si effettuano giornalmente tali
manualità.
Questo possiamo interpretarlo come una naturale desensibilizzazione
allo stress da stimoli tattili.
La stessa risposta avviene se vengano esplosi dei petardi, colpi di
pistola a salve, rumori forti veri, ecc… e soprattutto se la madre è
abituata a tali stimoli e non presenta stress.
In fine è stato appurato (personalmente abbiamo notato differenze con
fattrici alimentate con mangime o con Barf) che i futuri cuccioli saranno
attirati principalmente dall'alimento base che ha mangiato per i 2 mesi
di gravidanza la madre.
2 - periodo neonatale;
Va dal primo al ventesimo giorno circa.
In questo periodo i cuccioli per l'80% della giornata dormono, il restante
20% si nutrono.
I piccoli sono caratterizzati da una prima cecità e sordità, strisciano, si
spingono maggiormente con gli arti posteriori (usiamo fondi non
sdrucciolevoli per i cuccioli).
Hanno solo il fiuto ed il gusto come sensi attivi.
Non riescono ad evacuare da soli, mugolano comunicando con la
madre e non riescono neanche a mantenere l'equilibrio.
È in questo periodo che noi sottoponiamo i cuccioli al ''Biosensor
Program''.
Esso serve ad aumentare le percezioni tattili, d'equilibrio, aumenta la
resistenza allo stress.
Nell’ultima fase di tale periodo, verso il 15-17simo giorno di vita, il
cucciolo apre gli occhi e le orecchie, ma c'è tempo ancora per un
orientamento visivo e acustico.
Tutto ciò è importante perché lo sviluppo cerebrale dei piccoli deriva da
due fattori:
· codice ereditario (DNA)
· stimolazioni ambientali.
3 - Periodo di transizione
Inizia dall'apertura degli occhi e delle orecchie.
È caratterizzato dalla maggiore attività dei piccoli, ormai dormono solo
circa 50% della giornata.
Iniziano ad alzarsi sulle zampe e ad orientarsi dentro la zona in cui sono
nati (tana/cuccia).
A questo punto, sfruttando tutti questi piccoli ma importantissimi
traguardi, iniziamo piccoli esercizi di ''arricchimento sensoriale''.
Con questi esercizi, che servono ad aiutare la naturale capacità del
cucciolo ad orientarsi nello spazio, a stare ritti sulle zampe, iniziamo a
mettere in moto (mi piace dire “iniziamo fare il rodaggio”) i sensi,
incrementando rumori ambientali, accarezzando i cuccioli, facendo
seguire elementari piste odorose, ecc…
Questo periodo è importantissimo per la socializzazione intra-specifica,
cioè cane-cane, e proprio in questa fase i cuccioli iniziano ad imparare il
''caniano'', il linguaggio canino.
La mamma non viene vista più solo come dispenser di cibo e calore, ma
anche come gioco.
4 - Periodo di socializzazione
Orientativamente va da circa un mese ad un’età indefinita, in base alla
razza, al tipo di management, fino ''all'adolescenza''.
I piccoli iniziano ad essere più indipendenti, si preparano a vivere delle
esperienze importantissime per la loro vita futura:
a) inizia lo svezzamento, graduale e continuo, noi ci facciamo aiutare
tantissimo dalla madre che, grazie a un management sempre più
naturale e poco stressante, fa affiorare tutti i suoi vari istinti e pulsioni
più naturali, come rigurgitare cibo ai piccoli.
b) iniziano a convertire timore e diffidenza (tipici del periodo
precedente) in curiosità verso l'uomo.
Cominciano a riconoscerci, a costruire un rapporto di fiducia con noi,
ed è qui che integriamo alcuni rudimenti di obedience ( solo figure
senza comandi).
Un altro divertentissimo elemento che si fa sempre più dirompente è la
loro naturale curiosità verso l'ambiente, allargando la zona esplorata
giorno dopo giorno e qui noi continuiamo con arricchimento sensoriale,
dando sfogo a tutta la nostra fantasia e quella di amici cinofili.
Iniziano anche a ''sporcare'' in un solo posto e soprattutto lontano dai
luoghi di nanna, cibo, acqua e giochi...
Nei nostri box di terra battuta tutto ciò avviene naturalmente e così i
piccoli una volta portati nella nuova casa tendono a continuare con
questa buona abitudine, seguendo il loro istinto e cercando la ”terra per
sporcare”.
A questo punto mi sembra importante illustrare brevemente alcune
delle fondamentali ''doti caratteriali'' che, insieme alle esperienze
ambientali, concorrono a delineare il ''carattere del cane''.
Le doti caratteriali sono dettate dal DNA, nascono quindi con il
cucciolo, vengono trasmesse dalla madre e dal padre come un qualsiasi
carattere morfologico.
Poi le esperienze ambientali che, fondamentali, prima per il cucciolo e
poi lungo tutta la vita del soggetto, vanno a ''modellare'' queste doti
dando vita al carattere.
Ora sta a noi incrementare, elevare, curare tutte quelle doti che servono
nel cane da lavoro (sport, utilità, ricerca, difesa, agility, salvataggio…).
Sottolineiamo subito che non si può mai sviluppare una dote dove
questa manca, mentre con degli errori, anche fatti in buona fede, è
semplicissimo distruggerne altre presenti.
TEMPERAMENTO
È la velocità di reazione di un soggetto ad uno stimolo esterno sia
positivo che negativo.
In linea di massima possiamo trovare soggetti con temperamento
vivace, normale o spento.
Per qualsiasi attività lavorativa/gioco abbiamo bisogno di un
temperamento vivace.
Pensiamo ad un Amstaff che si attiva subito all'avvicinarsi di
qualcuno...
TEMPRA
È la capacità di sopportare stimoli negativi esterni, senza che questi
ultimi scalfiscano minimamente il carattere sia nell'immediato, che nel
tempo.
La tempra può essere durissima, dura, media, molle.
È da preferirsi una tempra dura.
Pensiamo al nostro Amstaff che a Gennaio si tuffa nelle acque gelide di
un lago per riportare la sua adorata pallina... o ancora, ai colpi di
bastone durante un attacco al figurante.
AGGRESSIVITA’
È la capacità di reagire all'azione negativa di un altro essere vivente.
Abbiamo aggressività alta, media, scarsa.
È sempre da ricercare un’aggressività medio-alta...
Si avete capito bene medio-alta, l'aggressività nel cane, come in ogni
essere vivente, non è riconducibile alla nostra visione umana di
''cattiveria''.
Un cane aggressivo non è ''cattivo'', ma semplicemente riesce a
scaricare lo stress derivato da uno stimolo negativo.
Per esempio sempre il nostro Amstaff, di fronte alla minaccia del
figurante attacca senza esitazione l'avversario.
COMBATTIVITA’
È la capacità di rispondere con la lotta ad una minaccia.
Pensiamo ad un bell'attacco dove il nostro Amstaff, che, oltre a tenere
salda la presa sulla manica, cerca con forti scrolloni di collo di rubare la
''preda'' oppure cerca con il suo peso di gettare a terra il figurante.
DOCILITA’
È la capacità del cane di riconoscere l'uomo come suo capo-branco.
Si possono osservare bassa, media, alta docilità;
Va ricercata una docilità media per non incappare in un’alta docilità che
spesso sfocia in una totale sottomissione.
Molto grave se tale sottomissione è di tipo genetico e non traumatico...
SOCIALITA’
Da non confondere con la socializzazione, che è un periodo di sviluppo
in cui dobbiamo innalzare questa dote...
Per socialità si intende la naturale capacità del cane di interagire
positivamente con l'uomo.
Immaginiamo per un po' il nostro Amstaff dinanzi ad un amico del
proprietario in casa... corse sfrenate, salti, gioco e slinguazzate a go
go...
CURIOSITA’
È la voglia di mostrare interesse verso tutto ciò che lo circonda e che
soprattutto cattura la sua attenzione.
Quante volte, durante le nostre passeggiate al guinzaglio il nostro
Amstaff si ferma a scrutare un angolo di muro per noi assolutamente
non interessante, né degno di nota... guai a strattonarlo, soprattutto se
cucciolo! Reprimeremmo la sua curiosità...
VIGILANZA
È la capacità di accorgersi per tempo l'avvicinarsi di una minaccia.
POSSESSIVITA’
È la capacità del cane di riconoscersi proprietario di qualcosa.
Questo qualcosa può andare da un gioco preferito, alla scodella di
crocchette, da un succoso osso, allo stesso proprietario tanto amato...
Pensiamo ad un cucciolotto che sgranocchiando un bell'osso, ringhia
non appena si avvicina un fratellino...
TERRITORIALITA’
È la capacità di riconoscere un determinato territorio come proprio e,
come tale, difenderlo strenuamente.
PREDATORIETA’
È la naturale voglia di rincorrere, inseguire qualsiasi cosa si muova...
È la capacità di vedere come potenziale preda ciò che si muove davanti
al naso!
È da considerarsi come una delle più importanti doti fin qui elencate,
visto che rappresenta la chiave di volta per l'intero addestramento!
Il cucciolo rincorre lo straccetto, il cucciolone il salamotto, l'adulto la
manica!
Se vogliamo essere più pignoli (soprattutto se a leggere è un “addetto
ai lavori”) alcune di queste ''doti'' vengono definite dagli esperti come
''istinti'', altri ancora (più raffinati) le chiamano ''pulsioni'', per
sottolineare che tali doti sono scritte nel DNA e non vengono modificate
(aggiungerei io ''in modo radicale'') dall'ambiente, e che nel loro insieme
caratterizzano tutti gli individui, tutte le tipologie, tutte le razze
addirittura l'intero genere (lupi, cani, volpi, sciacalli, ecc...)
Per capire meglio, è istintiva la pulsione aggressiva di una femmina
(che sia un alano, un bassotto, una volpe) intenta a difendere la sua
prole!
Oppure è istintiva la pulsione predatoria di un cucciolo dinanzi ad una
lucertolina!
Possiamo quindi comprendere che alcune di queste doti (io le chiamo
solo così) sono meno malleabili, ad esempio il temperamento, la
territorialità; mentre altre crescono con la naturale maturazione del
cane, ad esempio la tempra, l'aggressività, la possessività...
Ma comunque tutte possono essere minate da fatidici errori nostri,
esempio ne sono quelli dettati da inutile barbaria, come picchiare il
cane, da ignoranza, come immergere il povero muso del piccolo nella
sua pipi! O ancora quegli errori da ''non addetti ai lavori'' come sgridare
un cane che usa l'abbaio per comunicare oppure ancora, inibire il
morso ad un cucciolo...
Il nostro programma si conclude con tutta una serie di attività ed
esercizi che mirano a svegliare, mantenere e, nella via del possibile,
sviluppare tutte queste doti.
Per esempio, toccare i cuccioli prestissimo aiuta alla docilità e alla
socialità.
I giochi e le attivazioni con lo straccetto aiutano la predatorietà e la
possessività, i rumori la tempra e la vigilanza, i labirinti la loro curiosità,
ecc…
Dalle nostre osservazioni esiste un certo sinergismo tra tutti gli step del
“Qalatalchiron Program”: la cura prenatale, il Biosensor, l'arricchimento
sensoriale.
Pensiamo all’indifferenza allo sparo, noi partiamo da una base genetica,
fattrici e stalloni non hanno paura dello sparo (tutti gli allevatori
competenti di cani da caccia vi diranno che tale difetto ha base
ereditaria), cure prenatali con spari a salve, Biosensor, arricchimento
sensoriale con rumori, mano a mano sempre più forti ed intensi.
Alla fine otteniamo cuccioli che, non solo non hanno paura degli spari o
dei forti rumori, ma anche che in gara non segnalano lo sparo (elemento
richiesto nei brevetti sportivi), ma soprattutto cuccioli e cani sicuri di
se, che non avranno problemi in posti trafficati, rumorosi, come strade e
città, cani che non si stresseranno esageratamente in situazioni nuove e
strane come la sera di capodanno o un semplice temporale.
Un cane stressato non è solo una sofferenza per il padrone, perchè
poco gestibile, ma soprattutto è una sofferenza per se stesso, perché
vive in uno stato di ansia continua che lo porta a non relazionarsi al
meglio né con l'uomo né con il mondo che lo circonda!

American Staffordshire Terrier
 
Classificazione FCI - N. 286
Gruppo 3 Terrier
Sezione 3 Terrier di tipo bull
Standard N. 286 del 1936
Nome: American Staffordshire Terrier
Tipo: Terrier di tipo bull
Origine: USA

Altezza al garrese
Maschio 46-48 cm
Femmina 44-46 cm

Peso ideale
Maschio 24-30 kg
Femmina 18-25 kg
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